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Attacchi di panico

Aggiornamento: 1 mar 2024


In un gruppo di 10 persone, 2 del gruppo sanno cos'è un attacco di panico perché l'hanno esperito, anche solo per una volta.

L’ansia e il panico sono due delle patologie emergenti del nostro secolo. Colpiscono prevalentemente le donne in rapporto 2:1 rispetto ai maschi e secondo recenti ricerche l'incidenza in Italia è del 22%. Cifre sbalorditive.

Insomma colpisce tutti, indistintamente: operai, professionisti, casalinghe, studentesse, ed è una delle principali cause di problemi lavorativi e sociali, assenteismo, divorzi e separazioni.

Non bisogna però ritenere che l’attacco di panico, singolarmente considerato, sia in ogni caso patologico. Diventa un disturbo di panico qualora interferisca profondamente con la nostra vita e condizioni il nostro comportamento. Ma di questo ne parleremo dopo.

Vorrei partire dal perché.



Perché abbiamo attacchi di panico?


Poniamo che all'improvviso ci sia uno stimolo scatenante esterno come la vista di un ratto, una macchina che rischia di investirci, un furioso litigio col partner; oppure interno come un ricordo stressante o una sensazione fisica che ci fa pensare ad un brutto male; questo stimolo viene percepito come minaccioso attivando così delle sensazioni somatiche come ad esempio dolori al petto, palpitazioni, salivazione azzerata, nausea, tremore tachicardia, tremore, fame d’aria, iperventilazione ecc. che ci fanno pensare Mi sta venendo un infarto? Morirò? Sto impazzendo? Non respiro.. sto per svenire??


La preoccupazione cresce e le sensazioni somatiche peggiorano sempre più fino a causare un vero e proprio attacco di panico. Tutto questo in tempi così brevi che non riusciamo a capire quello che è accaduto, né perché è accaduto; l'unica cosa certa è che è stato terribile e speriamo non ricapiti mai più. A questo punto potremmo iniziare a temere di avere nuovi attacchi di panico e così iniziare ad evitare quelle situazioni potenzialmente predisponenti ad un attacco, seppur quelle situazioni non siano la vera ragione.



Differenza tra attacco di panico e disturbo di panico


Definizione di attacco di panico: improvvisa e intensa paura in assenza di un reale pericolo che raggiunge rapidamente l’apice e dura 10 minuti o meno.


Definizione di disturbo di panico: presenza di attacchi di panico inaspettati e ricorrenti (un solo attacco di panico non è dunque sufficiente), dei quali almeno uno seguito da un mese (o più) di preoccupazione persistente di avere altri attacchi e/o di preoccupazione relativa alle implicazioni o alla conseguenze dell’attacco (ad esempio, perdere il controllo, avere un infarto cardiaco, impazzire),

Nel disturbo di panico si instaura la cosiddetta “paura della paura” e un rigido circolo vizioso che lo porta a evitare quei luoghi o quelle situazioni dai quali sarebbe difficile o imbarazzante allontanarsi, o nei quali potrebbe non essere disponibile un aiuto nel caso di un attacco di panico inaspettato



Sintomi


1. Palpitazioni, battito cardiaco accelerato.

2. Sudorazione.

3. Tremore o agitazione.

4. Sensazioni di mancanza di respiro o soffocamento.

5. Paura di soffocare.

6. Dolore o fastidio al petto.

7. Nausea o disturbi addominali.

8. Sensazione di vertigini, instabilità, stordimento o svenimento.

9. Brividi o sensazioni di calore.

10. Parestesie (sensazioni di intorpidimento o formicolio).

11. Derealizzazione (sensazione di irrealtà) o depersonalizzazione (sensazione di essere distaccati da sè stessi).

12. Paura di perdere il controllo o di “impazzire”.

13. Paura di morire o svenire


ATTENZIONE: non si sviene mai, salvo nei casi di emofobia (paura del sangue).



Trattamento


Le linee guida internazionali indicano la psicoterapia di tipo cognitivo-comportamentale, insieme al training di rilassamento, come i trattamenti più efficaci per la cura degli attacchi di panico. Anche gli interventi di self-help e la psicoeducazione in gruppo seguono un orientamento cognitivo comportamentale.

Una grande vittoria questa per la psicoterapia, che finalmente riesce a mettere il farmaco dentro al cassetto.




Se sei in questa situazione consulta uno specialista e ricorda:

LA TUA SALUTE MENTALE E' UNA PRIORITA'


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