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Ipocondria

Aggiornamento: 26 lug 2024

La caratteristica principale dell'ipocondria è l'interpretazione erronea di segni o sintomi fisici che ti portano a pensare di avere una grave patologia o di stare sviluppando una grave patologia. Nessun medico e nessuna rassicurazione basterà a giustificare e a calmare questi timori anche se, pensandoci a fondo, ci renderemo conto che questi timori possono essere esagerati.


L’ipocondria è stata esclusa dalle nuove categorie diagnostiche e ora si divide in due categorie separate:

  1. Disturbo di sintomi somatici, in cui sono presenti i sintomi somatici.

  2. Disturbo da ansia da malattia, in cui c'è un'eccessiva preoccupazione per la salute ma una mancanza di sintomi somatici.












Sintomi del disturbo da sintomi somatici


• Uno o più sintomi somatici che procurano disagio o portano ad alterazioni significative della vita quotidiana, per almeno sei mesi;

Poi deve essere presente almeno uno dei seguenti criteri:

• Pensieri sproporzionati e persistenti circa la gravità dei propri sintomi;

• Livello costantemente elevato di ansia per la salute o per i sintomi;

• Tempo ed energie eccessivi dedicati a questi sintomi o a preoccupazioni riguardanti la salute.




Sintomi del disturbo da ansia da malattia


  • Preoccupazione di avere o contrarre una grave malattia per almeno sei mesi;

  • I sintomi somatici non sono presenti o, se presenti, sono solo di lieve intensità;

  • Ansia riguardante la salute e stato di allarme continuo;

  • Eccessivi comportamenti correlati alla salute (per es. ci si controlla ripetutamente il corpo cercando segni di malattia) o si evitano situazioni che potrebbero allarmarci (per es. si evitano visite mediche e ospedali)

La patologia temuta può cambiare nel corso di tale periodo di tempo. Spesso non è tanto la morte in sé il problema ma immaginare le conseguenze della malattia in termini di disabilità e

sofferenza. Ci percepiamo come deboli sia fisicamente che psicologicamente, fragili e vulnerabili.

 L’obiettivo della terapia non è smettere di preoccuparsi per la propria salute ma ricominciare a preoccuparsene in modo sano. Il vero problema non è la salute ma il fatto di essere molto preoccupati per la salute.



Cause e Fattori Predisponenti


Tra i parenti dei soggetti ipocondriaci si rilevano, con maggior frequenza rispetto alla popolazione generale, il disturbo da sintomi somatici e il disturbo d'ansia generalizzata, per cui non possiamo escludere i fattori genetici.

Lo sviluppo di questa patologia potrebbe a venire per apprendimento: genitori molto ansiosi, che esprimono preoccupazioni riguardo a potenziali pericoli possono trasmettere messaggi e modelli di

comportamento tali da portare il bambino ad adottare le stesse strategie.

Da non sottovalutare anche le esperienze familiari di malattie gravi, lutti, traumi; l'ansia per la salute è

spesso correlata ad esperienze traumatiche, ad esempio malattie gravi o morte accorse ad amici o familiari.



Come può presentarsi il disturbo?


I soggetti con l’ipocondria possono allarmarsi se leggono o sentono parlare di una malattia, se vengono a sapere che qualcuno si è ammalato. La preoccupazione riguardante le malattie temute spesso diviene per il soggetto un elemento centrale della immagine di sé, un argomento abituale di conversazione, e un modo di rispondere agli stress della vita.

Una volta che questi pensieri e questa paura diventano frequenti, la persona inizia a ricercare rassicurazioni. L'ansia diventa fortissima per ogni elemento che possa far sorgere il pensiero di una malattia con conseguente tendenza ad evitare o ipercontrollare (lo spiegheremo nei fattori comportamentali!). Dopo tante inutili visite mediche, ci si oppone all'idea di rivolgersi al medico perché convinti che nessuno potrà aiutarci e ci si sente irritati e frustrati perché non ci si sente capiti o presi sul serio. Senza rendercene conto siamo stati coinvolti nel meccanismo di mantenimento dell’ansia e delle preoccupazioni relative al benessere fisico, che comprende fattori cognitivi, emotivi e comportamentali.


Fattori cognitivi

Si osserva un aumento dell'attenzione per il proprio corpo e per i processi del proprio corpo, notando ad esempio asimmetrie, irregolarità, macchie, perdita o crescita irregolare di capelli, secrezioni del corpo, eccetera e si inizia a rimuginare. La conseguenza è che iniziamo a svalutare l'importanza di spiegazioni alternative ai sintomi, drammatizziamo, e sottovalutiamo le risposte mediche o i dati che non confermano la presenza di patologie


Fattori emotivi e fisiologici

Arriva l'ansia per tutte le nostre preoccupazioni e anche l'ansia con le sue manifestazioni fisiologiche viene in genere interpretata erroneamente.


Fattori comportamentali

A questo punto iniziamo a ipercontrollare ripetutamente il corpo causandoci noi stessi dei disagi dati dai continui controlli. Potremmo iniziare ad evitare attività come gli sforzi fisici oppure situazioni che ci espongono a pensare alle malattie e alla salute. Si cerca di distrarsi ma inutilmente, perché il pensiero va sempre lì. E infine cerchiamo di proteggerci per ridurre il rischio di malattia future e andiamo alla ricerca di rassicurazioni dal partner, dal medico, da specialisti, da Internet eccetera.



Trattamento


Dopo essersi accertati che non ci siano realmente malattie, il trattamento efficace sarà quello cognitivo comportamentale (CBT) e la terapia metacognitiva (MCT). Come dicevamo prima, l’obiettivo non è smettere di preoccuparsi per la propria

salute ma ricominciare a preoccuparsene in modo sano.


Con la terapia possiamo fermare questa insidiosa sofferenza.



Se sei in questa situazione consulta uno specialista e ricorda:

LA TUA SALUTE MENTALE E' UNA PRIORITA'


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